Se i film del giovedì erano stati caratterizzati dalla chiave dell’umorismo (“Aunty Sudha Aunty Radha” e “Laugh or Die”), i film proiettati al Cinema Paradiso ieri sera sono stati accomunati dalla chiave “Argomento tosto da digerire”. I presenti in sala hanno assistito alla proiezione di “Abu – Father” di Arshad Khan, regista e protagonista della storia, che si è poi collegato via Skype con il pubblico di Auroville per una serie di domande e risposte. In seguito è stato presentato “Love” di Raul de la Fuente, documentario dedicato al tema della prostituzione minorile in Sierra Leone e ad un progetto di recupero di queste ragazze da parte dei missionari Salesiani. Due pellicole adatte a “far pensare”, molto diverse tra loro dal punto di vista stilistico, ma entrambe ben eseguite e diritte al cuore della questione. Abu in particolare narra la storia del regista pakistano e del difficile rapporto con la sua famiglia (soprattutto con il padre), a causa della sua omosessualità. La pellicola tratta diversi argomenti importanti quali: la violenza in famiglia perpetrata dai parenti sui bambini, la vergogna e il silenzio sugli episodi accaduti, l’omosessualità e il senso di colpa, il conservatorismo religioso e culturale, l’emigrazione, la ricerca della propria identità, l’accettarsi, il perdono, l’amore incondizionato. È stato un piacere partecipare all’interazione tra il regista e la sala, che un perfetto collegamento wifi, inconsueto per Auroville, ha davvero permesso di eliminare le barriere della distanza tra il Canada e l’India. 

Questo Film Festival è un’occasione da cogliere a trecentosessanta gradi. Invito davvero la comunità a partecipare numerosa. Ancora due giorni di cinema, performance musicali e installazioni d’arte prima della chiusura, che sarà domenica 12 Gennaio.